Il linguaggio delle emozioni online: emoji e ChatGPT tra cuori e faccine

Se guardando i vostri feed social avete la sensazione che i testi siano più o meno tutti uguali sia che si parli di ambiente, che del nuovo locale alla moda, di cibo o di una vita slow, il motivo potrebbero essere loro: le emoji. In questo articolo si parla di faccine, fuoco, cacca, cuore verde e il grande escluso: il cactus. Si esplora il fenomeno delle emoji e come oggi, l’intelligenza artificiale (l’AI) e in particolare ChatGPT, stia influenzando la comunicazione emotiva nelle conversazioni digitali.

Inizio la giornata con una conversazione con ChatGPT sulle emoji.

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Io: Ciao, usi sempre le stesse emoji?

ChatGPT: Tendenzialmente, sì! 😊 Ho alcune emoji che uso più spesso, come il sorriso 😊, il cuore ❤️, e la foglia 🍃 , perché sono abbastanza versatili e vanno bene per molti contesti. Tuttavia, cerco di variare un po’ in base al tema o all’umore della conversazione. Per esempio, se parliamo di qualcosa di entusiasta, uso emoji come il fuoco 🔥  o le stelle ✨, mentre per argomenti più rilassati o naturali, opto per cose come 🌿 o 🌙.  

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Emoji: da semplici icone a linguaggio emozionale

Ogni giorno nel mondo si inviano oltre 900M di emoji senza testo su Facebook Messenger e 700M emoji sono quotidianamente usate nei post di Facebook. Si stima che l’86% di chi usa le emoji su Twitter (X) abbia meno di 25 anni. Secondo il THE Future of Creativity: 2022 U.S. Emoji Trend Report, il 30% della Generazione Z ha conclusi una relazione inviando un emoji.

Le emoji sono metatesti, piccoli simboli inseriti per aiutarci nella comprensione del testo testuale. Sono come le indicazioni scritte tra [ ] nelle sceneggiature. Ci prendono per mano e ci dicono con che tono leggere quello che è scritto. Tuttavia, c’è una differenza: quando si tratta di un copione, l’attore riflette sul contesto mentale ed emotivo del suo personaggio, mentre le emoji sono spesso scelte rapidamente e possono essere generiche.

Dal punto di vista psicologico, esprimere emozioni attraverso gli emoji è associato a un benessere soggettivo più elevato rispetto a ciò che accade quando le emozioni vengono mascherate, mentre la gestione delle emozioni con emoji si è rivelata debolmente legata a sintomi depressivi. Inoltre, il significato delle emoji dipende fortemente dalla relazione tra mittente e ricevente.

Le persone selezionano le emoji in maniera diversa per rispondere a una stessa conversazione se il dialogo è privato o è in gruppo, proprio come accade nella vita off-line.

Tuttavia, nonostante le emoji aggiungano significato e aiutino a trasmettere emozioni, il loro uso può portare anche a malintesi, specialmente a causa dei diversi contesti culturali.

ChatGPT e uso delle emoji

ChatGPT è il quinto sito più visitato al mondo e viene usato per scopi molto vari. Per consigli di cucina, per riassumere report lunghissimi, per fare il bilancio delle spese di casa e per scrivere messaggi personali.

Sebbene OpenAI non rilasci dati ufficiali, alcuni sondaggi tech mostrano che circa il 25–35% degli utenti AI usa i chatbot per scrivere o riformulare messaggi personali. Tra questi, oltre la metà, lo fa per app di messaggistica istantanea come WhatsApp, Telegram.

Ho cercato studi, ricerche, dati certi su quanto venga usata ChatGPT per scriver messaggi personali, ma non ne ho trovati. Allora ho interpellato la protagonista.

“Posso dirti in che contesti e quanto spesso vengo impiegata (o AI simili a me) per scrivere messaggi personali – inclusi quelli per WhatsApp. Dal 2023 in poi sempre più persone la usano per  per scrivere messaggi delicati (scuse, dichiarazioni, discussioni); trovare le parole giuste in situazioni emotive o ambigue e per rendere i messaggi più chiari, empatici o creativi. Molto spesso la domanda è “mi aiuti a scrivere un messaggio al mio ex?”

Durante la conversazione le chiedo se ultimamente stia usando più emoji.

“Sì, ultimamente sto usando più emoji. Le emoji possono aggiungere un tocco visivo e rendere il messaggio più amichevole, ma cerco sempre di non esagerare per non distrarre dal contenuto.”

Come è ben evidente, anche io sono caduta nella trappola dell’antropomorfizzazione della macchina.

La ricerca di una comunicazione empatica, che simula la naturalezza delle conversazioni umane, è una delle motivazioni alla base dell’uso crescente di emoji da parte dell’AI. Ma questo uso ridotto e standardizzato di emoji, selezionato da una intelligenza artificiale (ChatGPT usa quasi sempre le stesse), sta davvero semplificando le emozioni?

Le emoji sono simboli con significati fluidi. 😢 può significare tristezza, ma anche la fine di una serie strappalacrime o 😂 può voler dire “sto morendo dal ridere” oppure “non so come reagire a questa cosa assurda” e 😐 a volte è “sono neutro”, ma più spesso è “non voglio dire quello che penso davvero”.

In questo contesto chi è che sceglie l’emoji: noi o l’AI? Ma soprattutto, siamo davvero sicuri che l’emoji scelta rifletta il complesso sistema emotivo in cui ci troviamo?

Intelligenza Artificiale e perdita dell’autenticità emotiva

Se, come sta accadendo sempre più persone delegano alla AI la scrittura di messaggi personali anche delicati, ci si deve chiedere se essa sia capace di comprendere e trasmettere le emozioni autentiche. La riscrittura di messaggi attraverso chatbot e l’uso di emoji per risultare più empatici o creativi rischia una semplificazione e perdita di autenticità.

Vari studi dimostrano che scrivere dei propri pensieri più profondi, a lungo termine, comporta: miglioramento dell’umore e del funzionamento del sistema immunitario; minori visite mediche a causa dello stress; pressione sanguigna ridotta; miglioramento della funzione polmonare e della funzionalità epatica (Baikie, Wilhelm; 2005).

Cosa succede se scriviamo sempre meno, delegando a un’AI? Se l’AI sceglie le emoji per noi, può arrivare a definire lei come noi ci sentiamo?

Generazioni future, emoji e cultura digitale

Le nuove generazioni, come la Generazione Z e la Generazione Alpha, crescono con l’uso delle emoji come linguaggio primario. Su Reddit e TiK Tok si stanno sviluppando vere e proprie culture intorno all’uso delle emoji. Su Reddit ci sono gruppi in cui si parla solo di emoji, si parla solo attraverso emoji. Nel gruppo Reddit GenAlpha tra le conversazioni che hanno riscosso più interesse con oltre 3600 commenti in tre mesi vi è quella in cui si riconosce come a una persona piace la cottura della carne solo grazie alle emoji che usa.

Su TikTok sta spopolando la challenge sulle emoji facciali. Attivi un filtro e poi devi copiare le faccine: il mondo digitale viene emulato con il corpo fisico.

Domande aperte

L’introduzione automatica dell’AI anche nelle app di messaggistica, come WhatsApp, potrebbe portare a un futuro in cui le nostre emozioni non saranno più interpretate liberamente, ma definite dalla tecnologia. La possibilità che l’AI, come quella sviluppata da Meta, scelga automaticamente le emoji per noi potrebbe non essere un futuro desiderabile.

Intelligenza artificiale e emoji possono aiutarci nel comunicare e raccontare le nostre emozioni, ma il desiderio di semplificarci la comunicazione e la paura di non essere capaci a esprimerci quanto una AI rischia di appiattire la complessità delle emozioni umane.

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